I consigli delle dive del burlesque

I consigli delle dive del burlesque
In questi anni di attività di Burlesque.it, abbiamo raccolto diverse idee, pensieri, opinioni e testimonianze sull’argomento da parte di alcune delle più importanti performer a livello internazionale.

Ma ci sono giunte anche domande e richieste di consigli da parte di quelle aspiranti burlesquer che, prima di buttarsi sul palco con il primo paio di guanti trovato in un negozio a Carnevale, hanno cercato di informarsi un po’ su questa arte performativa.

Proprio per queste ultime, abbiamo creato un piccolo collage denso di consigli e di parole sulle quali riflettere, direttamente dalla “voce” di alcune delle dive che hanno fatto (e stanno facendo) grande il burlesque.

 

Gypsy Rose LeeGypsy Rose Lee

La camminata è fondamentale, per una stella del burlesque.”
“Solo la camminata?”
“Beh,” rispose Tessie con un po’ di esitazione “quella e un paio di altre cosette.”

Gypsy Rose Lee
(Dialogo tratto da Gypsy. A Memoir)

burlesque_tempeststorm_redheadTempest Storm

Se vuoi intraprendere la carriera del burlesque da professionista, innanzitutto prendi un coreografo, qualcuno che ti alleni. Non limitarti a saltare sul palco e spogliarti.
Queste cose vanno fatte bene, con i giusti costumi, i giusti numeri. È così che si crea una carriera. […] Se vuoi diventare veramente qualcuno in questo mondo, devi farlo da professionista.

Tempest Storm
(intervista  completa su Burlesque.it)

Michelle L'amour (© 2016 Mélanie Bert)Michelle L’Amour

Siate gentili. Siate pazienti. Siate vere.
Non cercare di essere qualcun altro. Fate la vostra ricerca.

Non rubate le idee e i numeri delle altre, SOPRATTUTTO se vivete nella stessa città! Il mondo è piccolo e le notizie viaggiano veloci.
E non state a fare confronti tra voi e le altre. È solo un enorme spreco di tempo e vi distraggono dalla vostra arte.

Michelle L’Amour
(intervista  completa su Burlesque.it)

Mitzi Von WolfgangMitzi Von Wolfgang

È chiaro che certe di noi nascono con un potenziale seduttivo maggiore (e qui non parlo della bellezza fisica) e lo esprimono attraverso un certo tipo di portamento, gestualità, espressioni.

Ritengo, però, che ogni donna porti in sé un carico di femminilità e sensualità che, talvolta, teme di rivelare. L’obiettivo […] è di riuscire a sviluppare o potenziare quella ricchezza del fascino femminile in tutte le sue forme, grazie all’apprendimento delle tecniche di base.

Mitzi Von Wolfgang
(intervista completa su Burlesque.it)

Natsumi Scarlett

Natsumi Scarlett

Penso che sia molto bello, in uno spettacolo, presentare artisti in grado di aggiungere qualcosa in più a uno striptease. Una qualche abilità che non può essere copiata facilmente.

I non professionisti non hanno problemi a copiare qualcuno che si spoglia. Ma è estremamente difficile competere con una capacità extra, come fare l’aerial, esibirsi col fuoco, suonare uno strumento, cantare o fare acrobazie. Ci vogliono molto tempo e dedizione per imparare a far bene queste cose. E c’è un sacco di gente che non ha la voglia o il tempo o il denaro per sviluppare quell’elemento in più. Ma sono gli altri ad avere più possibilità.

Del resto, a volte è bello vedere anche una ragazza che non si spoglia!

Natsumi Scarlett
(articolo completo su Burlesque.it)

Julie Atlas Muz

Julie Atlas Muz

Mi irrita veramente quando la gente cerca di essere intelligente con il burlesque. Se hanno davvero un concetto alto da esprimere, allora che scrivano un articolo, un libro.

Ritengo sia meglio mettersi in relazione con il pubblico in modo emozionale, sessuale e con una certa dose di spirito.

Julie Atlas Muz
(intervista completa sul libro
Burlesque: curve assassine, sorrisi di fuoco e piume di struzzo)

Angie Pontani

Angie Pontani

Il bello del burlesque sta nel fatto che è semplicemente un buon intrattenimento vecchio stile: lo guardi e ti diverti. Probabilmente la ricetta non è così misteriosa: solo tradizione, classe e divertimento.

Vai fuori, vedi una bella ragazza che si scatena con un magnifico costume, che sorride e si diverte. È intrattenimento, nient’altro. Ma quando è fatto nel modo giusto, non c’è nulla di meglio!*

Angie Pontani
(intervista completa sul libro
Burlesque: curve assassine, sorrisi di fuoco e piume di struzzo)

Ann CorioAnn Corio

Il burlesque morirà di nuovo? No, perché non è mai veramente morto. Vive ancora oggi, ovunque, come ha sempre fatto, nel cuore della gente che ha voglia di divertirsi.

Ann Corio
(tratto dal libro This Was Burlesque)

Eve La Plume

Eve La Plume

Il momento più difficile è questo.
È il momento in cui il burlesque è rappresentato nel modo più degradato tanto da vedere  gente che storce il naso al solo sentirlo nominare.
Mi intristisce vedere tante ragazze che cercano di nobilitare grottesche porcherie mettendosi una piuma in testa o inscenare improbabili, orribili performance accompagnate da note swing.

Eve La Plume
(intervista completa su Burlesque.it)

dirty_martini_intervista_630x290Dirty Martini

Il mio consiglio principale ad una nuova interprete? Metti l’amore sul palco, sempre, più di ogni altra cosa. Anche l’amore per il pubblico: bisogna saperlo ascoltare perché è lui a dirti dove bisogna – per esempio – stringere una routine.

Niente numeri atrocemente lunghi!
E nessuna paura di fallire o di non diventare la regina del burlesque al primo tentativo.

Dixie Evans, fondatrice del museo burlesque e Hall of Fame di Las Vegas mi disse una volta che il problema con il New Burlesque è che tutte vogliono essere la regina e nessuna vuole far parte della fanteria. Invece è fondamentale fare il soldato a piedi per un po’, prima di aspirare al ruolo di regina.

È necessario essere originali, essere sé stessi, perché chi cerca di essere Dita Von Teese è destinata a fallire.
Aspetta, prima di stampare il tuo nome su magliette, spillette e adesivi: prima lavora sul tuo numero!
C’è solo un Dita, c’è una sola Julie Atlas Muz, c’è una sola Dirty Martini e ci dovrebbe essere anche una sola tu!

Dirty Martini
(intervista completa su Burlesque.it)

A. R.