Jean Idelle, la fan dancer nera

Jean Idelle, la fan dancer nera

La storia di Jean Idelle e dei suoi ventagli di piume, che negli anni ’50 fecero la storia del burlesque infrangendo le barriere razziali.

Nel mondo del burlesque, come in molti altri dei settori, è spesso arduo avere la certezza dei reali primati. Per esempio, trovare la risposta alla domanda “chi ha inventato lo spogliarello” ha necessitato di parecchie ricerche, recuperando, valutando e confrontando le fonti, ma probabilmente ce l’abbiamo fatta (vedi questo post). Ma non sempre ci si riesce.

Jean Idelle viene talvolta ricordata come la prima fan dancer nera. Difficile dire se sia vero o no. Sicuramente seppe distinguersi in questo campo, tanto da meritarsi l’appellativo “The sepia Sally Rand” (la Sally Rand nera).

Jean Idelle
Jean Idelle

I primi passi di danza

Nacque vicino al Mississippi intorno agli anni ’20. All’età di due anni perse il padre, il quale morì a causa di un fulmine. La madre decise di lasciarsi la tragedia alle spalle e di partire con la piccola Jean alla volta di New York City.

Trovò lavoro come domestica fissa nella casa di un ricco medico. La permanenza a contatto della famiglia diede alla bambina l’opportunità di essere esposta alla cultura, alla musica e alla danza.(1)Questa e altre informazioni di questo post sono tratte da una conferenza tenuta nel 2014 da Lamont Holliday, uno dei figli di Jean Idelle, e dal servizio televisivo Ms. Jean Idelle Burlesque Star di Reed Cowan e Chris Jones, trasmesso da KSNV nel 2013 e premiato con un Emmy® lo stesso anno. Entrambi sono presenti in questo video

A 8 anni, Jean si esibì in un numero di boogie woogie in uno spettacolo organizzato dal suo gruppo di girl scouts. Il pubblico apprezzò e, per giunta, lei si divertì parecchio. La madre decise di supportare questa sua inclinazione, così la iscrisse a una scuola di danza. Migliorandosi sempre di più, arrivò a essere ammessa alla prestigiosa Katherine Dunham School of Dance. E cominciò a pensare d’intraprendere seriamente la carriera di ballerina.

L’incidente

Purtroppo, a 17 anni, accadde un evento drammatico. Mentre si stava recando con un paio di amiche a vedere uno spettacolo, le tre ragazze vennero investite da un autobus. Una di loro morì all’istante, mentre Jean e l’altra ebbero comunque conseguenze gravi. Per un anno intero dovette stare ferma, facendo fisioterapia. E riuscì finalmente a tornare alla scuola di danza.

Lì venne scoperta da un talent scout di Broadway che le propose di diventare una fan dancer nel circuito degli spettacoli burlesque. La moda della danza con i ventagli di piume aveva raggiunto il suo apice anni prima, grazie a Faith Bacon, Sally Rand e a tutte le ballerine e burlesque performer che le imitarono successivamente. La fan dance era diventata un classico e, come tale, sempre apprezzata. Jean Idelle fu entusiasta dell’opportunità e accettò l’offerta del talent scout.

Jean Idelle
Jean Idelle

Il successo

Debuttò nel 1950, pubblicizzata come “The sepia Sally Rand”, e ottenne un immediato successo, riuscendo a esibirsi in tutti gli Stati Uniti, in ogni tipo di teatro, compreso al Rialto Theatre dei Minsky a Chicago.

Un altro primato che le si attribuisce è di essere stata la prima ballerina afroamericana a far parte di una troupe di ballerina bianche.(2)Zemeckis, Leslie, Behind the Burly-Q: The Story of Burlesque in America, 2013, Skyhorse Publishing, p. 238

La sua presenza in questi contesti è da considerarsi qualcosa di straordinario, tenendo conto che le questioni razziali stavano scuotendo l’America da anni e i problemi sarebbero giunti fino ai giorni nostri. Per avere un’idea della situazione: nella notte di Natale del 1951, i coniugi Moore, afroamericani, vennero uccisi da una bomba di un gruppo del KKK, diventando i primi martiri nella battaglia per i diritti civili. Quasi 10 anni dopo, nel 1960, la piccola Ruby Bridges avrebbe dovuto essere scortata da gli U.S. Marshals per poter frequentare la scuola elementare dei bianchi a New Orleans.

Non è quindi strano che Jean Idelle fosse costantemente accompagnata in tournée da una guardia del corpo. Del resto gli impresari stessi erano spesso titubanti nell’ingaggiarla, temendo che il pubblico non apprezzasse o che, addirittura qualcuno tentasse di farle del male. Ma, a quanto siamo riusciti a sapere, probabilmente Jean ebbe la fortuna dalla sua parte.

Jean Idelle
Jean Idelle

L’addio alle scene

Decise di smettere di esibirsi nel 1963. Si era innamorata di un collega, lo scultore di palloncini Bill Holliday, con il quale decise di mettere su famiglia. La sua serietà e dedizione al lavoro erano assolute, e l’etica professionale le impose di fare una scelta netta. Così, chiuse i ventagli di piume in soffitta.

Li ritirò fuori anni dopo, nel 2012, quando venne chiamata a esibirsi nell’ambito degli eventi organizzati dalla Burlesque Hall of Fame. A più di ottant’anni.

Jean Idelle
Jean Idelle

 

Jean Idelle in una foto promozionale con le realizzazioni del marito Bill Holliday, scultore di palloncini.
Jean Idelle in una foto promozionale con le realizzazioni del marito Bill Holliday, scultore di palloncini.

 

Jean Idelle
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Note

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1 Questa e altre informazioni di questo post sono tratte da una conferenza tenuta nel 2014 da Lamont Holliday, uno dei figli di Jean Idelle, e dal servizio televisivo Ms. Jean Idelle Burlesque Star di Reed Cowan e Chris Jones, trasmesso da KSNV nel 2013 e premiato con un Emmy® lo stesso anno. Entrambi sono presenti in questo video
2 Zemeckis, Leslie, Behind the Burly-Q: The Story of Burlesque in America, 2013, Skyhorse Publishing, p. 238

A. R.