Pussycats! Quando i gatti ispirano il burlesque
I gatti sono tra le fonti d’ispirazione più amate dalle burlesque performer. Tanto da essere spunto per nomi d’arte e coreografie.
E, talvolta, diventare compagni d’avventure…
Tutte le arti custodiscono un universo fatto di simboli che da sempre le contraddistinguono.
Un concetto che vale, soprattutto, per il Burlesque dove ogni decisione – dalla scelta del nome a quella dei costumi – non avviene mai per caso.
Ripercorrendone la storia dagli albori sino ai giorni nostri, c’è un personaggio che oltre ad essere fonte d’ispirazione e stato anche compagno di vita di diverse performer: il gatto.
Animale affascinante che ammalia con la sua eleganza, indipendenza e un velo di mistero. Magari è proprio per le caratteristiche citate che viene apprezzato in modo particolare dalle burlesque performer. Per esempio Shirley Hayes, che negli anni ’50 furoreggia in tutti gli USA e in Canada come “The Pussycat Girl”.
Ma la più famosa donna-felino resta Lilly Christine.
Lilly Christine “The Cat Girl”: la gatta sul “palco” che scotta
Movimenti sinuosi e agili, sguardo malizioso e piglio felino. Grazie a queste sue peculiarità, Lilly Christine ha conquistato l’appellativo “The Cat Girl”.
All’anagrafe Martha Theresa Pompender, diviene popolare proprio per il suo act in cui si trasforma in una sexy gatta: “The Stalking Cat”.
Sbirciando sul web abbiamo trovato un aneddoto relativo all’attore Timothy Carey. Si racconta che quest’ultimo durante le riprese del film Bayou (1957) a New Orleans frequentasse tutte le sere il Bourbon Street 500 Club per imparare da Lilly Christine a ballare in modo selvaggio come chiesto al suo personaggio.
Lilly Christine porta la sua gatta anche sul palco del Michael Todd’s Peep Show a Broadway.
Purtroppo, Lilly Christine è scomparsa prematuramente all’età di 41 anni.
“Chiamatemi Kitty”: quando un nome è una garanzia
La scelta del nome d’arte per le burlesque performer è uno degli step più importanti per l’avvio della propria carriera. Anche qui “gatta ci cova”, infatti sono diverse le performer che hanno deciso di adottare nomignoli come “kitty” o “kitten”.
Citarle tutte sarebbe impossibile, pertanto ne prendiamo ad esempio due delle più famose: Kitten Deville e Kitty Bang Bang.
Oltre al nome d’arte, Kitty Bang Bang ha voluto esprimere il suo amore per il mondo felino anche con un act intitolato “Trash Kitty Show”. In questa performance, proposta durante il festival Viva Las Vegas e in seguito anche in Italia al Milan Burlesque Award, vede Kitty nei panni di una gatta randagia che salta fuori da un bidone della spazzatura, desiderosa di attirare gli sguardi degli spettatori.
Fanny Damour e il suo gatto dark
Così come in USA e Inghilterra, anche in Italia ci sono burlesque performer che sono state attratte dal fascino dei gatti.
Tra queste c’è Fanny Damour a cui abbiamo chiesto come ha preso vita il suo numero ispirato al gatto.
L’idea è nata dallo studio dei movimenti di Arlecchino nella Commedia dell’Arte che nell’interpretazione moderna delle maschere vengono associati a quelli del gatto.
Volevo dare però una connotazione dark al mio gatto, che fosse nero e misterioso, ma al tempo stesso buffo. Così mi sono imbattuta nel racconto Il gatto nero di Edgar Allan Poe, dove c’è un passo in cui dice che secondo la credenza popolare tutti i gatti neri sono streghe travestite.
Da qui ho costruito il mio personaggio mezzo gatto mezza donna. Ho utilizzato una musica di Duke Ellington dalle atmosfere noir piovose e per il costume mi sono ispirata vagamente alle “gatte” dello Ziegfeld.(1)Il riferimento è al numero di danza con Lucille Ball un corpo di ballo in veste felina nel film Ziegfeld Follies del 1945.
I gatti delle dive: da Gypsy Rose Lee a Dita Von Teese
Grazie ad alcune dive burlesque, certi gatti sono diventati famosi e amati dal pubblico.
Per esempio Gaudi e Teena, i due gatti siamesi di Gypsy Rose Lee, adottati rispettivamente in Spagna e Italia.(2)Frankel, Noralee, Stripping Gypsy: The Life of Gypsy Rose Lee, OUP USA, 2010, pp. 188-189
Ma soprattutto c’è lui: Aleister Von Teese, il Devon Rex che è stato al fianco di Dita Von Teese per ben 17 anni, scomparso lo scorso maggio.
Oltre ad essere molto amato dalla sua proprietaria, Aleister è anche entrato nel cuore dei fans della diva che lo voleva presente in shooting e video sui suoi social ufficiali.
Aleister soprannominato “The Bat” ha, addirittura, profili social a lui dedicati che oggi conservano il ricordo del fedele compagno di Dita Von Teese.
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Note
↑1 | Il riferimento è al numero di danza con Lucille Ball un corpo di ballo in veste felina nel film Ziegfeld Follies del 1945. |
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↑2 | Frankel, Noralee, Stripping Gypsy: The Life of Gypsy Rose Lee, OUP USA, 2010, pp. 188-189 |