Burlesque dopo il Coronavirus in USA

Burlesque dopo il Coronavirus in USA

Come sarà lavorare nel burlesque negli USA dopo l’emergenza sanitaria? Ne abbiamo parlato con Michelle L’amour, una delle figure centrali del burlesque americano nonché creatrice del Quarantine Cabaret.

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Nelle scorse settimane ci siamo interrogati sul destino del burlesque in Italia dopo gli effetti del Cvid-19. Abbiamo quindi deciso di approfondire ulteriormente l’argomento e di capire come il problema viene vissuto oltreoceano. Intervistiamo Michelle L’amour, che il 20 marzo 2020 ha debuttato con un varietà on line.

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Non sappiamo quando sarà sicuro riaprire club e locali, né quando saremo di nuovo sul palco. Ma quando arriverà quel momento, come cambierà l’intrattenimento dal vivo?

Questa è una domanda difficile. È molto complicato immaginare come sarà la vita dopo tutto questo. Penso che ciò che potrebbe accadere è che la capacità dei club verrà ridotta, in modo che si possa ancora mantenere il distanziamento sociale. Ma ciò significherebbe anche una minore possibilità di guadagno per i locali, e di conseguenza un budget più ristretto da dedicare all’intrattenimento.

Per i produttori ci sarà un problema di profitto. Se la capacità di un ipotetico locale venisse ridotta, i prezzi dei biglietti potrebbero dover aumentare considerevolmente  per compensare la differenza. Penso che anche quando terminerà il lockdown, ci vorrà un po’ di tempo prima che i luoghi che di solito ospitano gli spettacoli riattivino questa parte della loro attività. Del resto anche loro stanno lottando e cercando di pagare l’affitto nonostante l’assenza di entrate.

Chi lavora nello spettacolo potrebbe dover aspettare un bel po’, prima di tornare al lavoro.

Secondo il sito American Theatre, la metà degli spettatori dei teatri di Washington non andrà a vedere gli spettacoli ancora per un po’, anche dopo la riapertura, per evitare problemi sanitari. (1)Survey Shows Audiences’ Reluctance to Return to the Theatre“, American Theatre, 14.2.2020, consultato il 21.4.2020 Cosa ne pensi? Sarà così anche per club e locali nel resto degli USA?

La cosa può andare in due modi. Nel primo, le persone potrebbero essere così esasperate dalla reclusione, da voler uscire di casa appena possibile per fare qualcosa di divertente. Nel secondo caso, le persone potrebbero mantenere la cautela e non partecipare a eventi pubblici.

Penso che se avessimo fiducia in chi ci governa e sapessimo che la nostra salute e sicurezza sono prioritarie rispetto all’economia, potremmo sentirci diversamente.

Personalmente, non mi interessa davvero essere fuori in pubblico in questo momento. Datemi un altro mese o due, e vedremo.

Nessun aiuto per gli artisti burlesque

A marzo 2020, i produttori di Broadway hanno firmato un accordo per gli aiuti d’emergenza, che è stato negoziato dall’associazione di categoria Broadway League con 14 sindacati.(2)Paulson, Michael, “Broadway, Shuttered by Pandemic, Reaches Short-Term Pay Deal“, The New York Times, 20.03.2020, consultato il 20.04.2020
Esistono negli Stati Uniti un’associazione di categoria o un sindacato per artisti di burlesque / varietà che aiutano in questa situazione? Il governo USA sta facendo qualcosa per gli artisti come te, per fronteggiare questa crisi sanitaria?

No, non c’è nulla di simile per quelli di noi, in questo settore. Penso che il governo stia considerando per la prima volta la “gig economy” (ovvero l’ambito dei lavori saltuari e in genere poco tutelati, ndt(3)Sull’argomento si veda l’articolo de Il Sole 24 Ore “Lavoro, sono 213mila i Gig workers in Italia. Quasi 1 su 5 è laureato) con sussidi di disoccupazione. Ma nel nostro ambito è coinvolta la sessualità.

Poiché il burlesque si trova in una zona grigia e non è rispettato come una forma d’arte valida, noi siamo classificati come di “natura sessuale”. Il che significa che i benefici non ci sono disponibili. Non sono disponibili per nessuno nel settore dei sex worker, il che è un vero problema.

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Quarantine Cabaret

Gli americani (come altri) si trovano ad avere a che fare con nuove modalità d’intrattenimento. In questo, Internet gioca un ruolo fondamentale. Com’è nata l’idea del Quarantine Cabaret?

Il 16 marzo, io e mio marito abbiamo avuto l’idea e il 20 marzo abbiamo pubblicato due episodi. Inizialmente, prima che le cose andassero davvero male, pensavamo che avremmo ospitato gli artisti a casa nostra e avremmo ripreso in video spettacolo. Quando tutto si è fatto più rischioso, abbiamo scelto di far esibire gli artisti nelle loro case, con me che conduco lo show dal mio salotto. Questo ci aperto molte possibilità, poiché si può fare uno spettacolo con performer da tutto il mondo. Abbiamo inviato molte richieste e-mail e siamo stati fortunati a ricevere subito dei video.

Abbiamo dato la possibilità di guardare lo spettacolo gratuitamente, incoraggiando le persone a lasciare una tip (tramite PayPal e Venmo) e a condividere l’iniziativa.

Il burlesque si basa sulla creazione di esperienze emotive e interazioni umane. È difficile per una entertainer come te gestire un modo così diverso di esibirsi?

Lavoro con i video da un po’ perché creo contenuti per il mio Patreon. Adoro lavorare con la videocamera e non ho difficoltà ad adattarmi a questa modalità. In concreto, crea più possibilità.

Produzioni come Quarantine Cabaret diventeranno parte dell’intrattenimento burlesque anche dopo il blocco causato dall’emergenza coronavirus?

Non ne sono sicura, ma ti dirò che adoro questo progetto e mi piacerebbe continuare a farlo anche dopo il blocco. È troppo divertente!

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Note

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1 Survey Shows Audiences’ Reluctance to Return to the Theatre“, American Theatre, 14.2.2020, consultato il 21.4.2020
2 Paulson, Michael, “Broadway, Shuttered by Pandemic, Reaches Short-Term Pay Deal“, The New York Times, 20.03.2020, consultato il 20.04.2020
3 Sull’argomento si veda l’articolo de Il Sole 24 Ore “Lavoro, sono 213mila i Gig workers in Italia. Quasi 1 su 5 è laureato

A. R.