Costumi e accessori burlesque: Albadoro e suoi Baci di Gala

Costumi e accessori burlesque: Albadoro e suoi Baci di Gala

Alla scoperta dei costumi e degli accessori burlesque di Baci di Gala: il brand di Albadoro Gala.

Albadoro Gala, tra le burlesque performer italiane più conosciute a livello internazionale, ci ha aperto le porte del suo atelier per farci scoprire il suo lavoro di designer e rivelarci qualche segreto. Ecco cosa le abbiamo chiesto…

Albadoro Gala burlesque
Albadoro Gala in un costume burlesque di sua creazione (ph Alessandro Ardy)

 

Nascita di un atelier

Talvolta una burlesque performer è anche creatrice dei propri costumi. Ma raramente lo diventa anche per altre artiste. Cosa ti ha fatto decidere di andare in questa direzione?

Come sai, la mia avventura nonché seconda vita è cominciata nel 2011 con Lady Burlesque, il talent show di Sky. Proveniente da un altro mondo e senza alcun background in campo artistico, se non qualche anno di studi in danza classica, mi sono ritrovata catapultata in uno show.

 

Così, ho avuto la fortuna di poter usare durante il programma i costumi meravigliosi che ci venivano forniti dalla produzione. In quell’ambiente, credimi decisamente ostile, ho subito legato con le costumiste e le sarte e ho rubato con gli occhi il più possibile.

 

Albadoro Gala e le piume di struzzo
Inconvenienti del mestiere: Albadoro Gala sepolta dalle piume di struzzo nel suo atelier…

Ho fatto bene perché quando è finito il programma e ho cominciato a ricevere richieste di booking avevo 10 act pronti creati durante il talent, ma neanche un costume! Mi sono subito messa alla ricerca di un costumista ma le mie esperienze sono state negative. In alcuni casi i costi erano troppo onerosi da sostenere, per una performer incerta del suo avvenire in campo artistico. In altri casi mi sono trovata con risultati deludenti, sia dal punto di vista del gusto che della realizzazione approssimativa.

Quindi ho cominciato a pasticciare con tessuti e materiali vari per creare i miei costumi da me. Il risultato è stato sicuramente migliore di ciò che mi ero vista consegnare dai costumisti a cui avevo commissionato dei lavori. Il resto è venuto da sé.

 

Le colleghe hanno cominciato a dirmi “che bello, chi te lo ha fatto?”. Così ho cominciato a realizzare i primi accessori per altre performers, come ventagli, boa e copricapo.

 

Visto il successo e il desiderio di poter creare un intero outfit ho cominciato a ricamare a mano e ho instaurato delle collaborazioni stabili con alcuni artigiani in grado si sopperire alle mie lacune nel taglio e nel cucito: senza Romana Di Pasquale e Vincenzo Verdesca, Baci di Gala non sarebbe lo stesso.

 

Il tuo percorso professionale è eclettico, con esperienze in diversi campi. Tutto ciò ha contribuito a questa attività?

 
Sì, nella mia vita ho fatto di tutto, ho acquisito molte abilità e continuo a farlo, perché sono sempre stata avida di conoscenza e ho una naturale istintiva manualità. Sono sempre stata additata come la prima della classe, insomma, ma è solo perché nulla mi rende più felice che veder prendere forma una cosa precedentemente visualizzata nel mio cervello, che sia un act, un costume o un intero spettacolo.
 

Al lavoro nell'atelier Baci di Gala
Al lavoro nell’atelier Baci di Gala

 

Il processo creativo
Hai delle fonti d’ispirazione? Se sì, quali per i costumi ispirati al passato e quali per quelli con stile più contemporaneo?

 

Sono decisamente una persona creativa, fin troppo! E come nel burlesque la creazione dell’act è per me la parte più facile e divertente, anche nella costumeria qualunque piccola cosa, immagine, suono mi può essere d’ispirazione e far scattare il processo creativo.

 

Naturalmente i miei studi di storia dell’arte e merceologia mi sono tornati molto utili, li ho integrati studiando storia del costume. Ma, oltre alla natura sempre Maestra, la mia fonte di ispirazione maggiore è la performer, la donna che lo indosserà: il suo corpo, il colore della pelle, le sue proporzioni o sproporzioni, anche il suo modo di essere e, quando c’è, il suo personaggio burlesque.

 

Bozzetto di un costume burlesque
Bozzetto di un costume burlesque dell’atelier Baci di Gala

 

Dall’idea al prodotto finito

Com’è il processo di lavorazione di un tuo costume, partendo dall’idea iniziale fino alla consegna?
 
Per prima cosa parlo con il committente, cerco di capire chi ho di fronte, gli prendo le misure, in tutti i sensi 😉 Alcuni arrivano da me con una idea, seppur vaga di ciò che desiderano, altri no. Ascolto e poi, dopo qualche giorno, presento loro un primo bozzetto e un preventivo. 
Poi comincia la ricerca dei materiali che può durare anche settimane; mi confronto anche con i miei collaboratori Romana e Vincenzo per tenere conto della loro esperienza e scegliere i materiali più adatti. 
Successivamente, si comincia a buttare giù la base sartoriale. Una volta imbastita si fa una prima prova facendolo indossare al cliente, vedendo come si muove; se bisogna apportare delle piccole modifiche, siamo ancora in tempo. 
Quindi arriva l’estenuante fase dell’impreziosimento, di mia competenza esclusiva: ore di ricami fatti  a mano, pietre, pizzi e piume, materiali non semplici da piegare alle mie volontà. 

Boa di piume by Baci di Gala
I dettagli di un boa di piume realizzato da Baci di Gala

L’atelier Baci di Gala si occupa anche dell’intero outfit?

Sì: gioielli, copricapo, lingerie, corsetti, ventagli e boa di qualsiasi tipo e dimensione, pasties e tassels fino, alcune volte, a sconfinare nella scenografia, là dove richiesto.

Hai anche commissioni per costumi da parte di colleghi uomini?

Ancora no: a parte qualche cravatta, reggicalzini e bretelle, non ho ancora avuto il piacere di realizzare un costume per un collega.

 

Creazioni di successo

C’è qualche realizzazione di cui sei particolarmente orgogliosa? 

Non saprei scegliere davvero! Sono orgogliosa dei miei ventagli giganti di fagiano, ma ogni creazione fatta è un po’ un figlio che, a un certo punto va via di casa. Il momento della consegna è particolare in effetti: a volte sento una vocina che mi dice “è troppo bello, tienilo per te!”

 

Bozzetto e costume burlesque di Baci di Gala per Nuit Blanche (ph Anna LaNaia, courtesy Wet The Show)
Il bozzetto del costume burlesque Tortello Glamour realizzato dall’atelier Baci di Gala per Nuit Blanche, a confronto con il risultato finito (ph Anna LaNaia, courtesy Wet The Show)

Adoro lavorare con performer e in alcuni casi amiche che conosco e a cui voglio bene, tutto è più fluido. Inutile che lo dica, le cose fatte con amore sono le più belle: Nuit Blanche e il suo costume Tortello Glamour ne è la prova! Nuit si è completamente affidata e credo di essere riuscita nell’intento di darle un costume che le somiglia, la rappresenta, che solo lei può portare! 

Ma mi piacciono anche le sfide. È il caso di Ella Bottom Rouge e del suo Tailleur, inusuale come il suo personaggio, e dei suoi ventagli double orange. Ancora ricordo la sua espressione da bimba felice quando glieli ho mostrati!

 

Costume burlesque Holly's Good
Il bozzetto del costume burlesque realizzato dall’atelier Baci di Gala per Holly’s Good, a confronto con il risultato finito

Amo confrontarmi con la tradizione, quindi è sempre un piacere per me confezionare costumi per Holly’sGood (ma ci pensate? un mio costume sul palco del Burlesque Hall of Fame!) e  per la piccola Petit Cheri che ha gran gusto nel vestire e non bada a spese per i materiali: esige solo il meglio e sono felice di poterla accontentare; come mi ripete sempre, io riesco a dar vita ai suoi sogni. Inoltre con lei ho l’opportunità di lavorare su un corpo minuto e unico nelle sue proporzioni, qui i miei studi di architettura mi tornano utili: viva la sezione aurea! 

Ho apprezzato molto anche lavorare per artiste con un gusto ed una espressione artistica molto lontana della mia come Giuditta Sin per la quale ho confezionato dei ventagli fuori misura. Oppure Jeannie Nitro, con il suo costume impalpabile fatto di farfalle: mai avrei pensato di poter concepire un outfit così etereo e delicato; ma è proprio, come dicevo, la comprensione del personaggio che mi aiuta a vestirlo al meglio.

 

Credo sia questa la forza delle mie creazioni: non somigliano a me, ma a chi le indossa. Si può riconoscere un mio costume dalla qualità dei materiali e delle finiture, non da uno stile. Del resto un costumista deve essere al servizio della performer e non di un personale ego o dei dettami della moda.

 

Ho infatti declinato vari inviti per creare alcuni pezzi in serie da vendere on line: non ne sarei capace!

A. R.