Burlesque business: qualità e diversità per lavorare meglio

Burlesque business: qualità e diversità per lavorare meglio

Il burlesque business visto dall’eclettica e pluripremiata artista olandese Natsumi Scarlett, che qualche anno fa ha scritto questo articolo in esclusiva per Burlesque.it.
Una riflessione lucida e ancora attualissima sulle difficoltà del mercato e su come affrontarle.

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Natsumi Scarlett
Natsumi Scarlett

Questo è un momento particolarmente intenso, per me, con un sacco di richieste per spettacoli, ma altrettante cancellazioni.

Personalmente non mi sorprende che, in Europa, il lavoro sia diminuito rispetto ai due anni precedenti. Quel periodo è stato di incredibile successo e, com’è naturale, a un certo punto le cose dovevano per forza rallentare.

Quello che vedo accadere in Olanda è lo stesso che avviene anche in altri paesi, come ad esempio il Regno Unito e l’Italia. Dobbiamo competere con le performer che pur di lavorare nel burlesque, si fanno pagare poco o nulla. Ovviamente c’è una grande differenza, in termini di qualità; ma in tempi di crisi economica, la maggior parte delle persone preferisce la quantità piuttosto della qualità.

Detto questo, non dobbiamo sederci e piangerci addosso.

 

L’origine del problema
Natsumi Scarlett, aerial artist, Milan Burlesque Award 2012
Natsumi Scarlett aerial artist al Milan Burlesque Award 2012 (ph Agnes Weber)

Dal mio punto di vista, il burlesque è diventato troppo commerciale. Ovunque spuntano persone convinte che, per potersi definirsi una ballerina burlesque, siano sufficienti un bel completino intimo e un sorriso simpatico. Se con queste cose stanno bene e riescono a fare un po’ di tassel twirling, si sentono pronte per la scena.

In effetti, molti potenziali clienti vedono proprio questo nel burlesque: solo belle ragazze che si tolgono i vestiti.

 

Migliorare la qualità
Natsumi Scarlett fire breather
Natsumi Scarlett fire breather

Sappiamo tutti che c’è una grande differenza tra un professionista e qualcuno che copia un look senza rendersi conto di cosa stia effettivamente facendo. Ma i potenziali clienti e il pubblico non lo sanno, perché non hanno visto in giro la sufficiente qualità.

Chiacchierando con parecchia gente del pubblico, mi sono resa conto che anche chi assiste agli show è stanco di vedere l’ennesima ragazza che fa il solito numero. Una frase che sento spesso dire è “una volta che ne hai vista una, le hai viste tutte”. E credo sia proprio qui che abbiamo l’opportunità di fare la differenza.

Il mio suggerimento è di smetterla con il puro striptease burlesque. Ammiro le performer che sanno esibirsi in uno striptease classico, elegante e di buon gusto. Chi mi conosce sa che non è proprio nelle mie corde.

 

Diversificare la proposta
Natsumi Scarlett, burlesque, ballerina
Natsumi Scarlett inserisce elementi di danza classica nei suoi numeri

Se si mette su uno spettacolo con 5 ragazze (o più) che si esibiscono tutte nello stesso tipo di show, la gente sa cosa sta per accadere e non è più sorpresa o stimolata. Ma se si mettono in mezzo alcune persone che fanno qualcosa di completamente diverso (anche se stanno ancora eseguendo uno striptease!), la gente è colta alla sprovvista, perché non si aspettava niente di tutto ciò.

Il pubblico ama la varietà, vuole vedere artisti di diverso genere. Non tutte le ragazze devono essere necessariamente belle e classiche. A volte funziona molto bene inserire negli show anche chi non ha paura di mostrare il proprio lato meno attraente, strano o persino bizzarro (intendo i freak professionisti, non certi pazzi veri e propri, che fanno gli idioti e non hanno il benché minimo talento).

Penso che sia molto bello, in uno spettacolo, presentare artisti in grado di aggiungere qualcosa in più a uno striptease. Una qualche abilità che non può essere copiata facilmente. I non professionisti non hanno problemi a copiare qualcuno che si spoglia. Ma è estremamente difficile competere con una capacità extra, come fare l’aerial, esibirsi col fuoco, suonare uno strumento, cantare o fare acrobazie.

Ci vogliono molto tempo e dedizione per imparare a far bene queste cose. E c’è un sacco di gente che non ha la voglia o il tempo o il denaro per sviluppare quell’elemento in più. Ma sono gli altri ad avere più possibilità. Del resto, a volte è bello vedere anche una ragazza che non si spoglia. E magari aggiungere più uomini allo show…

 

Lavorare meglio per lavorare a lungo
Natsumi Scarlett, burlesque, geisha
Natsumi Scarlett in veste di geisha (ph Peter Diablow)

Ritengo che se saremo in grado di convincere le persone che abbiamo competenze, talento e personalità che non possono essere copiati o sostituiti, potremo fare questo lavoro ancora per molto tempo.

Naturalmente non è mia intenzione svalutare nessuno: ho un grande rispetto per le performer che sanno esibirsi nei numeri classici. Io non posso, semplicemente perché non è nella mia personalità! Quando ci ho provato ero proprio ridicola! Tutto quello che sto suggerendo è di inserire negli show anche artisti che fanno qualcosa di diverso dal solito, che hanno competenze diverse, magari utilizzando anche tipi diversi di musica.

Se tutto questo effettivamente può essere utile per lavorare nel burlesque con successo, dovete essere voi a giudicarlo.

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Natsumi Scarlett

Natsumi Scarlett è la più famosa, eclettica e affascinante performer olandese. E’ una diva dai diversi talenti, con un solido background formativo; Ballerina professionista ed arista aerial, fire , e circense, sul palco sprigiona un’incredibile energia attraverso tutti gli atti che mette in scena. La potrete vedere camminare sui vetri, mangiare il fuoco, trasformarsi in un’elegante Geisha con ventagli di piume oppure volteggiare a dieci metri d’altezza appesa a drappi di seta. Si è esibita in tutta Europa, da Londra a Istanbul, è appena stata premiata al Milan Burlesque Award 2012, esibendo un numero mozzafiato di aerial silk. E’ anche affermata docente, con una lunga esperienza anche in Italia, dove i suoi masterclass sono sempre tutti esauriti.