Quasi burlesque! Le soubrette italiane ai tempi di Totò

Quasi burlesque! Le soubrette italiane ai tempi di Totò

Questa volta ci concediamo una piccola digressione: le soubrette italiane del varietà e del teatro di rivista.

Certo, si tratta sempre di teatro leggero, d’intrattenimento popolare, come il burlesque. Ma proprio quest’ultimo – soprattutto quando era essenzialmente striptease – ha avuto un pizzico d’influenza anche nel varietà nostrano.

Prendiamo le soubrette italiane come Marisa Maresca, Isa Barzizza, Lauretta Masiero e tante altre: i loro costumi e le loro mise, talvolta erano esagerate, ma talvolta anche così succinte da destare scandalo.

Come ricorda Raimondo Vianello, che iniziò proprio negli spettacoli di rivista:

Nelle riviste del primo periodo ho avuto delle soubrette in concorrenza con la Osiris, che però si imponeva per lo sfarzo e una voce inconfondibile. In seguito la soubrette incominciò a spogliarsi, come una che ho avuto io, Lia Cortese, dotata di un corpo eccezionale, che appariva nascosta da un cigno.(1)Roberto Buffagni (a cura di), Un, due, tre, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2001, p. 36o

Lia Cortese con Ugo Tognazzi sulla copertina del programma di sala dello spettacolo di rivista Castellinaria
Lia Cortese con Ugo Tognazzi sulla copertina del programma di sala dello spettacolo di rivista Castellinaria

 

Marisa Maresca
Marisa Maresca
Marisa Maresca

Anche quando non si spogliavano in scena, spesso le soubrette erano ben poco vestite. Basti pensare che Marisa Maresca, che iniziò tra le donnine di Macario, per poi diventare soubrette accanto a Carlo Dapporto e, in seguito, a Walter Chiari, viene ricordata per le formidabili imitazioni nature di Joséphine Baker (gonnellino di banane – e basta! – incluso) e per una conturbante apparizione in passerella vestita solo di tre teste di volpe.

 

Marisa Merlini

Marisa Merlini, anch’essa tra le soubrette di Macario, fece parecchie passerelle in quasi nudità, prima di intraprendere una solida carriera teatrale e cinematografica. Memorabile, in questo senso, un episodio della sua giovinezza: alla prova costumi per il primo spettacolo di Macario cui partecipava, l’aspirante soubrette si aspettava di indossare uno scintillante abito da sera, ma la sarta le fornì un costume composto da due sole foglie di fico!

Un aneddoto su Marisa Merlini esordiente nella rivista, raccontato dal regista Vito Molinari:

Al debutto era preoccupatissima perché non aveva ancora avuto il costume per il finale della rivista. Le fu recapitato in camerino da una sarta molto indaffarata: due stelline che potevano a malapena coprire i capezzoli e un triangolino sorretto da poca fettuccia.
«E il costume?», chiese l’innocente.
«È tutto lì.»
«E le stelline come si reggono?»
«Con la colla.» E la sarta le consegnò un barattolo di colla per fissare le stelline. Appena il tempo d’indossare “il costume” e via a sgambettare in passerella.(2)Vito Molinari, Le mie grandi soubrettes, Roma, Gremese, 2017, p. 150

 

Isa Barzizza
Isa Barzizza e Totò
Isa Barzizza e Totò

Un’altra attrice di mestiere ed esperienza – spesso accanto ai grandi comici del tempo -, che iniziò come soubrette audace fu Isa Barzizza, che in scena portava sovente i “puntini” sui seni o, in alternativa, tre rose ricamate nei punti strategici.

 

Cosa sono i “puntini”?

Usiamo il termine “puntini” per indicare i pasties proprio perché nell’epoca d’oro del varietà e del teatro di rivista italiano venivano chiamati abitualmente così. Lo spiega nel suo Manuale minimo dell’attore Dario Fo (che iniziò la sua carriera proprio nello spettacolo leggero), in cui definisce “puntino”«un bollo o dischetto di stoffa che alcune ballerine si incollano sopra i capezzoli; è questo il loro unico indumento oltre a un paio di slip molto succinti». La parola era tanto utilizzata da generare un nomignolo per le artiste, chiamate appunto “puntine”.

 

Allora che ne dite? Possiamo dire che, a metà del Novecento, in Italia c’era già un po’ di burlesque?

Gilda Marino
Gilda Marino

 

Nanda Primavera
Nanda Primavera

 

Il balletto della rivista Cocoricò
Il balletto della rivista Cocoricò

 

Lauretta Masiero
Lauretta Masiero

 

Dorian Gray
Dorian Gray

 

Flora Lillo
Flora Lillo

 

Isa Barzizza
Isa Barzizza

 

Kiki Urbani
Kiki Urbani

 

Dorian Gray
Dorian Gray

[Parte di questo articolo è tratto dal volume Burlesque: curve assassine, sorrisi di fuoco e piume di struzzo di Attilio Reinhardt]

Note

Note
1 Roberto Buffagni (a cura di), Un, due, tre, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2001, p. 36o
2 Vito Molinari, Le mie grandi soubrettes, Roma, Gremese, 2017, p. 150

A. R.