Burlesque Lifestyle! Guida pratica (e deliri) di Little Lady Burlesque

Little Lady Burlesque
Imperterrita, Little Lady Burlesque sfoggia un sorriso solare nonostante il palese maltempo di questi giorni...

Burlesquine Care, giovani o sempreverdi come i pini che siate, nuove o ben navigate, multitasking o no, appena contagiate o ormai alla frutta, questa è la LiL’ Guide per voi, quindi… N-Joy&Burlesque your life!

 

Guida pratica (e deliri) di Little Lady Burlesque

Eva Sapiens fin troppus
Se l’uomo, o presunto tale, ha sempre e solo la stessa cosa in testa per antonomasia, noi lo battiamo anche in questo sfoggiando una serie infinita di feticci per il capo. E sì, fin dagli albori della storia, l’uomo s’è cinta la chioma. E la donna? Pure, ma con più estro.

Lei, come sempre del resto, fu la prima. Vi siete mai chieste che fine avesse fatto il serpente che istigò la famelica Eva a strafogarsi il frutto proibito? La nostra Eva Sapiens ne fece una splendida acconciatura per la sua indomabile chioma, testa del Reietto inclusa, con pietre incastonate al posto dei bulbi oculari a monito per i futuri maschi, portatori sani di rogne e tradimenti. Ovviamente in coordinato con una magnifica pochette e un bel paio di zoccolette… No,per carità, niente igieniste mentali, ops, dentali, né trattasi delle topastre tipiche delle rive del fiume Po, quelle che inseguono cani e bambini per cibarsene. Ma no, son le zoccole per i piedi, le tipiche ciabatte con la suola in legno, ma col tacco 12. Tipo i tacchi di Berluska per le occasioni importanti. Altrimenti, come pensate possa essere arrivato fino alla testa del Ministro degli Esteri spagnolo Piquè? Le corna son sempre premeditate. Non è che uno esce a far la spesa e si ritrova travolto dalla passione con un barattolo di Nutella.

Tornando ad Eva, col suo gesto, fissò una pietra miliare per la moda, una regola fondamentale per tutte le artiste: non importa a che prezzo, purché siano pezzi unici ed irripetibili. Da lì, Eva prese il nome di Eva Sapiens fin troppus. E Dio ringraziò il Fato dettato dal suo Diretto Superiore, poiché lei non riuscì mai più a scavalcare il muretto del Paradiso per procurarsi il necessaire per fare anche il portafogli… Tant’è che i serpenti ci son tutt’ora.

Molte di noi non avrebbero mai il coraggio, né l’intenzione, di vagare per i boschi a caccia di un animale da riporre sulla propria capoccia, come si usava un tempo. Ve lo immagine? Tirar fuori la Xena che c’è in noi. Sì, la Principessa Guerriera bisex che, con scatti degni della Donna Bionica, si inerpica per le fresche frasche del bosco come fosse la capretta di Heidi e torna vittoriosa con un uccello… Raro, rarissimo. Lo uccide e se lo piazza sulla cocuzza ancora grondante di sangue, coi pezzi che, di tanto in tanto, si staccano e cascano lasciando sul suo corpo giunonico striature rosso porpora. Per i maschietti un bel vedere, non c’è che dire! Ma per noi anche no. Troppo truce! Sarebbe sconveniente, poco fine, direi. Potremmo riesumare la Xena dentro ognuna di noi, giusto in occasione dei saldi per usarne l’urlo tipico: “AYIIYIYIYIYIYIYIYIYAIIIIIIIIʼ! L’HO VISTO PRIMA IOOO!” Che visione oscena.

Invece no, le nostre antenate, come ogni Brava Donna che si rispetti, commissionavano il lavoro sporco a qualcun altro, inviando un proprio emissario a caccia in luoghi esotici affinché uccidesse un pennuto senza sfigurarlo troppo. Si facevano poi impagliare il povero uccello, talvolta l’unico che vedevano in tutta la loro vita. Si dice raro mica per dire. Sfoggiavano poi, quell’unico esemplare montato su di un cappello. Talvolta, anche solo un pezzetto, magari una o entrambe le ali. Pensate a quando sceglievano, invece, solo la testa, una esimia testa di… uccello. Ma che fare se, al posto dei cadaveri pennuti, voleste qualcosa di più sobrio? Così, giusto per non dover rivedere Marina Ripa di Meana nuda per l’ennesima volta, a riprova che il segreto della loro bellezza non sono le creme, bensì la chirurgia plastica.

Potete scoprirlo continuando a seguire la LiL’ Guide!

Nella prossima puntata: come confezionarsi un copricapo da urlo!

Little Lady

Torinese di nascita ma cosmopolita per vocazione, è un’artista a tutto tondo, dinamica, eccentrica, poliedrica. Il suo denso curriculum da performer burlesque – e non solo – l’ha portata sui palchi italiani e internazionali. Per Burlesque.it scrive a puntate la Guida pratica: Burlesque Lifestyle, in cui svela i segreti per crearsi una serie di invidiabili accessori in tema. Il tutto condito con la sua sferzante, irresistibile ironia.