Un killer nel mondo del burlesque (inchiesta romanzata sul burlesque in Italia) – 3a puntata

Lo strano viaggio del sicario Sam nell’Italia del burlesque, questa volta, ha l’accento di Brooklyn: il suo incontro di oggi è Miss Exotic World 2008, ovvero la straordinaria Angie Pontani!
Fino al 24 maggio, in contemporanea su Burlesque.it e su Il Nuovo Corriere di Firenze, in collaborazione con Burlesque ViVO.

* * *

Angie Pontani

Sono seduto al tavolo, giro e rigiro la cartolina di Eve La Plume tra le dita, la osservo, cerco di capirne i pensieri, di animarla, mi immagino il suo profumo; devo stare attento, non è il caso di pensare in questo modo a qualcuno che devi uccidere.

Profumo, profumo di cipria. Alzo gli occhi e non posso far a meno di sobbalzare: davanti a me ci sono due splendidi occhi rassicuranti, incastonati in un viso sensuale e sorridente, il tutto poggiato su un corpo tonico e sinuoso. Mi ricompongo. Il ragazzo che prima stava cercando Franco Mosconi mi passa di fianco e saluta la ragazza a cui non riesco a togliere gli occhi di dosso:
«Ciao Angie!»
Capisco, è Angie Pontani. Ripongo la cartolina di Eve nella tasca della giacca. E’ lei che ora sta guardando me.
«Ciao!»
mi saluta con uno spiccato accento americano.
«Sei un giornalista?»
mi domanda. Odio quando mi scambiano per un ficcanaso (è segno che sto commettendo degli errori) ma ne approfitto:
«Sì, e tu devi essere Angie Pontani»
Lei sorride compiaciuta.
«Posso farti una domanda?»
«Solo se mi offri da bere»
sorride. Ordino il solito, per due, e poi dico la prima cosa che mi viene in mente:
«In America  avete festival come questi?»
Lei mi guarda, sorride e comincia:
«Il Burlesque varia da città a città e da paese a paese. La scena Burlesque a Los Angeles è molto diversa da quella di New York City»
anche il modo per trovare qualcuno è molto diverso, penso.
«L’Italia, con la sua fiorente scena non è immune a questa regola, ha un proprio stile. Ho trovato un sacco di entusiasmo e di eccitazione da parte delle performer italiane con cui ho lavorato. Sono tutti ansiosi di tuffarsi nel mondo del burlesque a capofitto e stanno lavorando duro. Sono rimasta molto colpita dai costumi e dalle scenografie. A Viareggio sono rimasta affascinata dalla teatralità degli artisti italiani – la ricca storia del teatro italiano ornata da un cenno di carnevale. Fantastico. In Italia, Milano, Roma, Firenze…»
Aumento il livello di concentrazione
«Ci sono luoghi, performer, storia, tradizioni e costumi, che rifacendosi alle vostre radici plurisecolari potete sfruttare. Tutto in Italia può essere fonte di ispirazione per una performance Burlesque. Per non parlare poi delle colonne sonore sorprendentemente sexy come quelle degli anni ’60 e ‘70, o dell’ironia che da sempre ha caratterizzato la vostra vita».

Mi ritrovo a fissare le labbra di Angie Pontani, ad osservare come l’armonia sia un modo di vivere. Potrebbe dire qualsiasi cosa in questo momento, è il modo in cui muove la bocca, il modo in cui i muscoli della gola si contraggono per ogni accento, i tempi con cui si tocca i capelli o carezza le gambe che mi distraggono. Lei se ne accorge e conclude abituata da sempre a far distrarre il proprio interlocutore:
«penso che grazie alla storia che avete qui, ricca di riferimenti che possono essere facilmente trasformati in spettacoli,  sarà inevitabile veder esplodere il burlesque italiano sulla scena mondiale!»
Mi sorride. Non so cosa aggiungere. Non male il burlesque penso. Mi congedo da Angie e lei mi bacia sulla guancia sfiorandomi. Non distrarti Sam, non distrarti, mi dico. La guardo allontanarsi. Non si volta. Riprendo la cartolina che ho nella tasca della giacca.

Viareggio. Eve La Plume. Sto arrivando.

Continua…

Monsieur ViVO