Julie Atlas Muz: burlesque, Cannes e un certo libro…

Julie Atlas Muz: burlesque, Cannes e un certo libro…

Tournée
La locandina del film.

Un piccolo aggiornamento – che riteniamo d’obbligo – a questo nostro post pubblicato qualche giorno fa: la giuria della Fipresci (Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica) ha assegnato i suoi premi al termine della 63ma edizione del Festoval di Cannes; tra quelli del concorso, il Premio della Critica Internazionale è stato assegnato proprio a Tournée.
Qui di seguito, il post del 13 maggio
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…e mentre a Cannes, il regista Mathieu Amalric rallegra la Croisette con le presenze folgoranti delle sue nuove muse, noi ci auguriamo che il suo film Tournée sia più autenticamente burlesque di ciò che rischia d’essere quello diretto dall’americano Steve Antin, interpretato da Christina Aguilera. Nell’attesa, ça va sans dire, di vederli entrambi…

Julie Atlas Muz incoronata Miss Exotic World nel 2007. Immagine  tratta da www.wikipedia.org.

Solo un pizzico di cattiveria, come piace a noi, un pretesto per parlare del nostro spettacolo preferito e delle sue eroine. Lo spunto è dato dalle protagoniste della suddetta pellicola francese, cinque artiste di grande levatura – Mimi le Meaux, Kitten on the Keys, Dirty Martini, Julie Atlas Muz, Evie Lovelle – che nel film vestono i loro panni di scena. Tempo fa, nella stesura del libro Burlesque: curve assassine, sorrisi di fuoco e piume di struzzo, l’autore di blog ha avuto l’onore di intervistare una delle burladies di Tournée, Julie Atlas Muz: un’artista davvero a tutto tondo perché è anche coreografa, ballerina, performer e conduttrice televisiva. La nostra ammirazione per lei risiede proprio nella volontà di mettersi in gioco in modo completo e nella capacità, propria degli artisti più intelligenti, di creare grandi collaborazioni.

Di questi argomenti trattano gli estratti dall’intervista a Julie Atlas Muz presente in Burlesque: curve assassine, sorrisi di fuoco e piume di struzzo, che riportiamo qui di seguito.

Dopo la rinascita degli anni ’90, il successo del burlesque è ancora grande. Molti paesi si stanno interessando sempre più di quest’arte. Qual è il segreto del burlesque?
C’è qualcosa che scatena l’amore del pubblico, ed è un misto di elementi. L’artista non deve prendersi troppo seriamente, saper essere esteticamente bello ma anche fare lo stupido, essere divertente e glamour allo stesso tempo. Le arti performative e la danza, negli ultimi 30 anni, si sono troppo appiattite esteticamente. E sono diventate noiose. Come ogni forma d’arte, c’è in giro molto burlesque brutto e noioso; ma anche nell’anima di questo, ci sono donne e uomini che stanno sperimentando e condividendo una forma di auto crescita: è qualcosa di magnifico, da vedere. […]

Sappiamo che ti piace lavorare con altri artisti. Quanto è importante, per te, lo scambio di idee ed energie?
La comunità del burlesque è importantissima, per me. Imparo da tutti, costantemente; da gente con esperienza, come Dirty Martini, Scotty the Blue Bunny, e the World Famous *BOB*. Ma anche dagli artisti più nuovi. Per me è fondamentale ce la comunità del burlesque sia coesa e collaborativa. […]
Per quanto riguarda, invece, la mia attività nell’ambito della danza e del cinema, adoro collaborare con altri artisti, e ho la tendenza a dare loro molta libertà per contribuire con le loro idee. […]

Ami molto lavorare anche con i bambini. Che esperienze hai avuto, con loro?
I bambini sono onesti, divertenti e molto semplici da gestire. Quando lavoro vestita da sirena o dentro il costume di un pupazzo gigante, mi piace dirgli che devono stare attenti perché mangio i bambini! «Hahaha! Sì, ragazzina, sembri proprio deliziosa! Ti metterò nel forno e ti mangerò! Hahaha»! Di solito sono impauriti per un secondo, poi capiscono che scherzo e non mi lasciano più!

A. R.