Il burlesque astratto di Bror Utter

Il burlesque astratto di Bror Utter
Nell’arte, le burlesque performer vengono generalmente rappresentate con corpi sinuosi e sensuali. Ma cosa accadrebbe se a dipingerle fosse un pittore astrattista?
Bror Alexander Utter, "Burlesque Queens"
Bror Alexander Utter, “Burlesque Queens”, olio su tela, 1956, collezione privata

La risposta è nelle opere di Bror Alexander Utter (Fort Worth, 1913 – Fort Worth, 1993). L’artista americano fu membro del Fort Worth Circle, circolo di artisti texani attivo tra gli anni ‘40 e gli anni ‘50, nonché uno dei primi esponenti locali a essersi avvicinato all’astrattismo.

La pittura locale in Texas, prima della presenza del Fort Worth Circle, era ancora di filone vittoriano, dove l’influenza dell’impressionismo francese veniva applicata alle ambientazioni texane. Durante gli anni ‘40 le opere di Thomas Hart Benton (che dipinse soggetti burlesque, come abbiamo scritto in un precedente post) e di altri esponenti realisti e surrealisti iniziano a circolare e a contaminare inevitabilmente anche le pitture locali.

Negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, il Fort Worth Circle s’impone come una congregazione di rilievo, in quanto primo ad avere assunto un carattere e un’identità collettiva da parte degli artisti membri, in grado di superare la concezione dell’arte come disciplina estetica, dando più spazio alla fantasia e all’immaginazione. Di fatto, questi artisti sono stati i primi ad essere definibili come modernisti in quell’area, e a proporre sperimentalismi figurativi.

Bror Alexander Utter, Burlesque queens
Bror Alexander Utter, “Burlesque queens”, acquaforte, 1950, Dallas Museum of Art

Dal 1942 circa, Bror Utter inizia quindi ad avvicinarsi all’astrattismo organico biomorfo, ovvero a raffigurare i suoi personaggi mediante forme geometriche curvilinee, in uno stile che diventa più intuitivo ed emozionale, anziché esteticamente realistico e formale.

Le ballerine di burlesque rappresentate nelle sue opere Burlesque Queens, dunque, vengono immortalate all’interno di un club ma rese stilisticamente in modo lineare, con poca sinuosità e sensualità; le forme iniziano ad essere più squadrate e l’ambientazione diviene minima, fino a scomparire totalmente in uno sfondo composto da aree geometriche colorate e piatte.

Nel 1950 l’artista si reca in Italia e rimane folgorato dall’arte italiana e dalle sue architetture. Questo viaggio, unito all’inizio dei suoi studi di architettura, lo influenza notevolmente, al punto che diverse delle sue opere assumono un aspetto ancora più astratto, dove le linee diventano geometriche a tutti gli effetti e l’uso fantasioso del colore ne asseconda la geometrizzazione per rendere volumetricamente i corpi. I soggetti sembrano così composti da figure solide, come colonne, coni e cilindri intersecati tra loro, come evidenzia la tela The Entertainers.

Bror Alexander Utter, "The Entertainers"
Bror Alexander Utter, “The Entertainers”, olio su tela, 1950, collezione privata

A differenza di altri artisti unicamente pittori, i membri del Fort Worth Circle sono anche uniti dall’interesse comune per la stampa. Le loro incisioni immaginative rallegrano lo spettatore e lo coinvolgono in un surrealismo spiritoso, caldo e terroso, in uno stile realistico caratterizzato da audaci contrasti di luce e di buio. Lo stesso Utter era incisore e in gioventù aveva lavorato presso la stampa litografica del padre.

Bror Utter è stato successivamente rivalutato e sono state dedicate a lui due mostre postume: una nel 1985 e un’altra nel 2005 in occasione della donazione di diciotto opere dell’artista al College of Fine Arts della Texas Christian University di Fort Worth.

Veronica Marcato

Veronica Marcato è una cantante e showgirl milanese, attiva nell'ambito di spettacoli di varietà e burlesque. Appassionata d'arte, ha studiato Beni Artistici e dello Spettacolo all’Università di Parma. Per Burlesque.it cura la sezione dedicata all'arte.