Il futuro del burlesque in Italia

Il futuro del burlesque in Italia
This Is Cabaret
This Is Cabaret
Quale potrebbe essere il futuro del burlesque in Italia? Noi azzardiamo un’ipotesi.

In realtà il cambiamento è già in atto da tempo. Per anni, nel nostro Paese, abbiamo organizzato e assistito a spettacoli improntati in modo specifico sul burlesque; in molti casi si trattava di show comprendenti tre performer che si esibivano in tre act a testa per un totale di nove esibizioni. Talvolta anche di più. Poi alcune delle maggiori realtà nostrano hanno scelto di inserire numeri più vicini al varietà: dalle arti acrobatiche alla musica dal vivo, dalla magia al cabaret musicale e altro. Si tratta, però, di casi isolati, per quanto decisamente affermati. La maggioranza delle serate organizzate in numerosi locali italiane sono ancora improntate sul modello precedente.

Nella stagione in corso, sia noi di Burlesque.it che Mitzi von Wolfgang della Burlesque School Milano – rispettivamente con il programma Radio Variété e con il festival Milan Extraordinaire – abbiamo scelto di dare voce e maggiore rilievo anche ai numerosi artisti di discipline diverse dal burlesque che, con le loro esibizioni, stanno diventando parte integrante di questo tipo di spettacolo. Questo è avvenuto in modo indipendente, ma non è un caso che l’intuizione sia stata la medesima.

Valentina Rock e Franco Milazzo di ThisIsCabaret.com (ph: Asoli Chiara & Lisa Boccaccio; rielaborazione)
Valentina Rock e Franco Milazzo di ThisIsCabaret.com (ph: Asoli Chiara & Lisa Boccaccio; rielaborazione)

Né noi né le principali realtà italiane legate al burlesque abbiamo inventato nulla, beninteso. Abbiamo solo aperto le porte a ciò che questo tipo di spettacolo è in altri Paesi, in modo particolare nel Regno Unito, dove il burlesque è solo un elemento di ciò che viene generalmente chiamato cabaret. Il quale, a differenza dell’accezione ormai preponderante in Italia, non è legato in modo specifico alla comicità (come accadeva, per esempio, nell’indimenticabile Derby Club di Milano o, in tempi più recenti, in programmi televisivi come Zelig e Colorado), ma comprende appunto molte delle altre arti performative alle quali abbiamo accennato più sopra (a tale proposito si può dare un’occhiata ai personaggi bizzarri ed eterogenei presenti nell’ironico video di Too Cabaret, risposta in punta di fioretto degli artisti londinesi nei confronti di una dichiarazione di Gary Barlow durante l’edizione di X-Factor del 2012).

Non sarà facile chiarire al pubblico, almeno in termini di comunicazione, la natura di questi spettacoli; ci vorrebbero (o ci vorranno) anni per affermare la differente accezione del termine cabaret; per tale motivo ci piace indicarlo come neo-variété, un po’ per distinguerlo dal varietà che ormai viene inteso soprattutto come televisivo, un po’ per sottolineare la sua natura vagamente retrò (del resto il termine variété, per quanto non italiano, è stato assolutamente comune nel nostro Paese fino agli anni ’60).

Al di là delle questioni squisitamente terminologiche, è interessante comprendere in modo specifico la natura del cabaret inglese (ma, precisiamo, non solo), con l’aiuto del massimo esperto londinese: Franco Milazzo (il cui nome tradisce le origini italiane), co-fondatore e direttore di ThisIsCabaret.com, il principale mezzo d’informazione dedicato in modo specifico a questo genere di spettacolo. Questo con l’aiuto di Valentina Rock, sua stretta collaboratrice e redattrice del sito. In un’intervista realizzata durante il loro soggiorno milanese in occasione del Milan Extraordinaire, i due ospiti ci aiutano a capire cos’è effettivamente il cabaret e quale può essere il futuro del burlesque nel nostro Paese.

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Buon ascolto!

 

A. R.