Jamaica/Sweety J: incontro con la prima Lady Burlesque della TV

Jamaica/Sweety J: incontro con la prima Lady Burlesque della TV

Jamaica, la prima Lady Burlesque
Jamaica, la prima Lady Burlesque (ph. Sebastiano Stringola)

Saranno stati quei suoi occhi dal taglio felino ma dallo sguardo da cerbiatto.
Sarà stata la sua propensione all’esperimento artistico che, col passare delle puntate, si è fatto largo anche sul palco.
Sta di fatto che, qui a Burlesque.it, pur senza esporci, un po’ di tifo per Jamaica l’abbiamo fatto.
E, alla fine, abbiamo visto giusto.

La prima edizione di Lady Burlesque, il talent show di Sky dedicato al nostro intrattenimento preferito, è stata vinta dall’eclettica imprenditrice (ma non solo) dalla chioma di fuoco. Sweety J (questo il nome d’arte della nostra) alla fine ha sbaragliato le pur brave colleghe, che in questi mesi hanno avuto l’opportunità di scoprire l’arte dello strip-tease teatrale direttamente dalle performer più importanti del neo-burlesque mondiale.

A incoronazione avvenuta, abbiamo avuto modo di fare quattro chiacchiere con la prima Lady Burlesque della tv, che a giugno – in quanto vincitrice – potrà volare a Las Vegas per esibirsi sul palco del Burlesque Hall of Fame Weekend (potremo assistere all’evento grazie a una troupe televisiva che seguirà Jamaica in quest’avventura).


Se ogni artista burlesque ha una doppia personalità (quella sul palco e quella fuori dal palco), è necessaria una doppia presentazione: chi è Jamaica?

Jamaica è una donna, ragazza, bambina non con una doppia personalità, ma con personalità più che multiple e ognuna rappresenta una sfaccettatura di me. Come un diamante, che è diverso da ogni angolazione tu lo guardi, ma le sue sfaccettature ne preservano l’unicità.

E chi è Sweety J?

Sweety J è all’opera, l’alterego che prende vita. Sweety J è anche tutti quei personaggi diversi ma uguali nel gusto che ho disegnato e dipinto nel tempo che adesso prendono vita con questo nome.

Ricordi il tuo primo incontro con il burlesque, precedente al programma?

Inconsapevolmente ho sempre avuto attinenza con il mondo del burlesque. Sweety J e Jamaica sono sempre coesistite in me, dovevano solo rendersene conto. La prima domanda me la posi anni fa quando mi venne proposto di esibirmi in quest’arte performativa, non la conoscevo ancora se non per sentito dire e mi documentai.

Molte performer mettono a frutto nel burlesque la loro abilità in particolari attitudini come la danza, il canto, le arti circensi. Tu hai accennato alla pittura, tua principale passione. Come uniresti quest’arte con il burlesque?

Oltre la pittura ho la fortuna di aver fatto per anni sia danza che teatro e canto. La pittura è molto più intima. Nel pratico, sarebbe bello realizzare un’opera di un pittore, tipo G. Klimt che adoro, in movimento utilizzando dunque costumi e luci che ricreino l’atmosfera del quadro, oppure fare un numero in cui sul finale faccio del body painting su di me, mentre danzo dipingo il mio corpo. Credo sarebbe molto emotivo.

Jamaica steampunk
Jamaica nel suo numero ispirato all'estetica steampunk (ph. Sebastiano Stringola)

Da un punto di vista della formazione, Lady Burlesque ti ha dato una grande opportunità: seguire un corso tenuto da professionisti del settore con il contributo di alcune delle più importanti performer a livello mondiale. Oltre a un notevole bagaglio artistico, cosa ti ha lasciato quest’esperienza?

 

Lady Burlesque è stato un vero e proprio training autogeno. Il bagaglio artistico è unico, un’occasione che capita una volta sola e va sfruttata al massimo. Per il resto la convivenza, le amicizie le discussioni i tempi stretti e le grandi idee, conflitti interiori… pochi mesi che ti formano come se fossero anni.

C’è qualche performer, tra quelle che hai incontrato durante lo show, che ritieni possa essere un tuo punto di riferimento artistico?

Essendo io molto variegata nei generi ce ne sarebbe più di una. Natsumi Scarlett mi ha colpito per la modernità, la grinta e l’energia.
Angie Pontani per la classe, la forza espressiva dei suoi movimenti… potrei citarle tutte per qualcosa, compreso le insegnanti venute per brevi masterclass, come Mitzi Von Wolfgang e Gypsy Charms. Cerco di assorbire da ognuna di loro per creare qualcosa di mio, di nuovo.

E tra tutte le artiste burlesque del panorama internazionale?

Stesso discorso. Ognuna mi piace per la particolarità, se avessi un mito o un’icona finirei per imitarla come accade a molte. Quando si parla di me, non mi piace che vengano cercate somiglianze o fatte associazioni con altre. Sweety J è lei ed è bella per le sue sfaccettature tradotte in un’unica persona.

Molto saggia!
Durante l’ultima puntata di Lady Burlesque abbiamo avuto modo di assistere al tuo numero in stile steampunk: originale e di notevole impatto scenico. Potrebbe essere il primo passo verso una tua evoluzione?

Me lo auguro vivamente! Ho recepito un’ emozione indescrivibile, in quel numero c’era molto del mio mondo e molto degli insegnamenti appresi da performer e insegnanti diverse fra loro. Ho cercato, come dicevo prima, di tradurli a mio modo e forse è il passo giusto per l’evoluzione.

Con questo ringraziamo Jamaica e ci congratuliamo con lei per il traguardo raggiunto, certi che saprà affrontare nel migliore dei modi anche il palco della Burlesque Hall of Fame Weekend 2012!

 

A. R.